No, nel 2021 non sono morti più giovani del “previsto”, anche se potreste trovare in giro ancora qualche post o addirittura articolo di giornale che prova a insinuare il contrario.

Il grafico che vi sottoponiamo oggi infatti anima le discussioni online ormai da qualche mese, ma visto che continua ad essere ripreso da più parti merita un approfondimento.

Di che grafico stiamo parlando? Di questo:

grafico euromomo

EuroMOMO (euromomo.eu) 2022

Chiariamo subito una cosa: questo grafico non è “sbagliato” o menzognero. Solo che usato impropriamente, nel modo cioè che ancora viene frequentemente utilizzato, finisce col fornire dare adito a conclusioni del tutto sbagliate.

Ma proviamo a leggerlo insieme. A primo acchito questo grafico ci potrebbe far dire: “quest’immagine ci dice che nel 2021 c’è stato un eccesso di morti (in Italia? In Europa? Nel mondo?) rispetto al 2020“. E potrebbe portare a rafforzare le posizioni di chi dice “eppure i momenti più tragici della pandemia sono stati nel 2020! Quindi la colpa è dei vaccini! I vaccini fanno male ai giovani!

Queste conclusioni sono di fatto state riprese nei mesi scorsi in più blog, utilizzando il grafico in questione per rafforzare i bias di conferma dei propri lettori. Ma perché sono conclusioni scorrette?

Le prime cose che dobbiamo chiederci davanti a un grafico di questo tipo sono:

  • Da dove è stato preso?
  • Cosa sta rappresentando? (Cosa c’è scritto nelle ascisse e nelle ordinate?)

E no, non è detto che l’intuito sia sufficiente a rispondere a queste domande, soprattutto quando il contesto in cui è inserito non le esplicita di suo.

Fonte, metodologia, dati: capire un grafico difficile

La fonte di questo grafico è EuroMOMO, progetto di un ente di ricerca danese realizzato in collaborazione con altri partner europei, finalizzato a monitorare la mortalità in Europa per verificare in tempo reale gli effetti dell’influenza o altre minacce per la salute pubblica.

Che dati prende in considerazione? I dati forniti dai paesi partner, ossia alcuni paesi europei, ma non tutti. Come si può vedere dalla tabella presente nel sito di questo progetto, l’Italia fornisce, come la Francia, solo un campione di dati parziale, che per il nostro paese copre il 14% dei dati sulla mortalità.

Cosa indicano in questo grafico ascisse e ordinate? Mentre l’asse delle ascisse indica le settimane da 1 a 52 contenute all’interno di un anno, nelle ordinate si parla di “excess deaths”. “Morti in eccesso” rispetto a cosa?

Nel sito internet del progetto si trovano varie informazioni sulla metodologia utilizzata per sviluppare il modello attraverso cui calcola la mortalità attesa, elemento importante per capire a cosa si fa riferimento considerando le “morti in eccesso” riportate nell’asse delle ordinate.

Abbiamo quindi una prima informazione: la mortalità attesa è calcolata in base ad un modello che tiene conto di valori che fanno riferimento ai diversi paesi presi in analisi. Non si tratta di una semplice media, ma di un calcolo più complesso che mira a prevedere andamenti futuri. Quel che osserviamo inoltre osservando le curve non sono quindi valori assoluti, ma valori rapportati ad altri. Si tratta quindi di “morti in eccesso” per quella fascia d’età rispetto ad un valore previsto sulla base dei dati a disposizione e in assenza di epidemie influenzali e che va quindi contestualizzato.

La mortalità attesa utilizzata dal EuroMOMO tiene conto dei valori degli anni precedenti: ne consegue che l’incremento di morti in eccesso che si va a valutare per l’anno 2021 terrà conto di dati non del tutto coincidenti con i dati del 2020.

Nel nostro caso è utile ad esempio ricordare che nel 2020 ci sono state due ondate Covid importanti, una terza nei primi quattro mesi del 2021 e una quarta sul finire del 2021 che hanno attenzionato in maniera diversa le varie fasce d’età.

È inoltre utile sottolineare che che la curva è crescente perché va sommando i valori riportati di settimana in settimana. Utilizzando una sua rappresentazione sulla base dei dati settimanali la sua rappresentazione in questo senso mette maggiormente in risalto le fasi della pandemia.

giovani morti 2020 2021

EuroMOMO (euromomo.eu) 2022

Cos’è successo per altre fasce d’età?

Per leggere in maniera più completa questi numeri è utile vedere inoltre cosa succede per altre fasce d’età,

Infatti a partire dagli gli over 75 i valori si invertono. Lo scostamento per il 2021 è più basso del 2020, pur essendo la fascia di età più colpita dal Covid-19 e trattandosi di valori con un ordine di grandezza in più rispetto a quelli dei decessi tra gli under 44 . Quindi, per quanto l’eccesso dei decessi non sia “pari a 0”, ovvero comparabile ad una situazione, i dati del 2021 mostrano in quella fascia di età una situazione “migliore” per il 2021 rispetto al 2020. Com’è possibile?

Per comprendere questo dato occorre ricordare che è proprio quella degli anziani la fascia di età che per prima ha potuto ricorrere al vaccino e quindi per prima ha visto una riduzione della mortalità.

Inoltre è il caso di sottolineare nuovamente che questi dati aggregano i valori provenienti da stati diversi, che hanno affrontato la pandemia in modi diversi. In alcuni paesi, come l’Italia ad esempio, il virus si è diffuso prima e le politiche vaccinali non sono state condotte allo stesso modo. L’aumento di decessi nelle ultime settimane del 2021 risente ad esempio dall’andamento dei decessi in Slovenia, Ungheria, Estonia e Paesi Bassi, e non dei dati provenienti dall’Italia, molto meno significativi.

Anche l’Unione Europea ha condotto una ricerca in questo senso, confermando queste dinamiche.

I dati per l’Italia sui decessi 2020 e 2021

Per conoscere i dati precisi della situazione in Italia è possibile prendere in esame le indagini condotte da Istat che mette a disposizione valori più completi di quelli disponibili a EuroMOMO per il nostro paese, permettendo di rapportare  i valori numerici dei decessi per il 2020 e per il 2021 con la media dei decessi del periodo 2015-2019.

Scopriamo così che per la fascia di età 15-44 anni non si registra alcun incremento di decessi rispetto alla media degli anni precedenti. Anzi, i valori assoluti ci mostrano un minor numero di morti, legati presumibilmente in parte al lockdown. Ricordiamo che è ad esempio calato il numero di incidenti stradali, tra le principali cause di morte in questa fascia d’età. Si sono invece registrati più decessi sia nell’anno 2020 sia nell’anno 2021 tra le persone di età over 50.

Per chi volesse approfondire i dati di Istat sono visibili qui.

In conclusione…

No, nonostante si continui a sollevare il dubbio che vi siano morti sospette tra i 15 e 44 enni e nonostante a farlo siano anche giornalisti… no, nel 2021 non sono morti più giovani del “previsto”.