Nell’undicesima puntata del corso Fisica per i cittadini abbiamo visto, parlando di riscaldamento globale, perché il contenimento della CO2 nell’atmosfera terrestre rappresenta un punto fermo delle politiche a difesa dell’ambiente.
Il lockdown causato dall’emergenza COVID-19 rappresenta un momento utile a comprendere meglio il rapporto tra consumi energetici e produzione di CO2.
COVID-19 e calo dei consumi energetici nazionali
Enea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha calcolato infatti per il primo trimestre 2020 un calo dei consumi energetici nel mese di marzo del 15% rispetto al 2019. Anche benzina e gasolio hanno subito un calo, rispettivamente del 52% e del 41% rispetto al mese di marzo del 2019.
Il calo dei consumi è stato fortemente influenzato dalla riduzione delle attività economiche. Infatti pur essendo inevitabilmente aumentati i consumi domestici, la differenza tra i due consumi è stata fortemente negativa, come si può evidenziare in Fig.1.
La ripresa delle attività nel mese di maggio ha registrato un calo dei consumi medio rispetto al 2019 pari a circa il 10% secondo i dati forniti da Terna. A maggio l’Italia ha segnato, in questo contesto, un nuovo record: per la prima volta il 51,2% dell’energia utilizzata è stata prodotta da fonti rinnovabili.
Calo dei consumi e riduzione delle emissioni di CO2
A tutto questo ha corrisposto in Italia un calo, rispetto allo stesso periodo del 2019, del 10% delle emissioni di CO2. Si tratta di un valore che pare destinato ad assestarsi attorno al -15% per il primo semestre dell’anno. Nel 2019 si era già registrato un calo dell’1,5% rispetto all’anno precedente, in conseguenza del calo dell’uso di risorse energetiche legate al carbone a favore del gas.
Uno studio pubblicato su Nature pare confermare questi dati: là dove il lockdown ha coinvolto grandi parti della popolazione si sono registrate diminuzioni di emissioni di CO2 giornaliere dell’ordine del -11/-25% a seconda delle diverse realtà. Si tratta di risultati temporanei che su scala globale potrebbero corrispondere per il 2020 ad un calo delle emissioni pari a circa il 4%.
L’esperienza del COVID-19 ci mostra quindi che è possibile ridurre le emissioni e che l’uomo può svolgere un ruolo importante in questo senso.
Come sottolineano i ricercatori di Nature, è possibile intervenire in questo senso sia attraverso la riduzione delle fonti fossili sia attraverso nuove politiche dei trasporti. Ma se non sarà opportunamente colta l’occasione, i trend di emissioni rischiano di ricominciare a crescere rapidamente come già dal 2006 in avanti.
Curiosità
La Commission Energy californiana (di cui parliamo anche raccontandovi la storia di Arthur Rosenfeld), impegnata da anni sul tema dell’efficientamento energetico, ha rilasciato un’infografica di immediata lettura per rappresentare al proprio pubblico l’andamento dei consumi in California durante il lockdown.
Non in tutti i paesi si sono verificate le medesime situazioni. In California ad esempio è cresciuta sensibilmente la produzione di energia elettrica a gas a causa del crollo della produzione di energia idroelettrica, scarsa a causa delle alte temperature che hanno comportato lo scarseggiare delle risorse idriche destinate all’uso.
Aggiornamenti (ottobre 2020)
Terna ha pubblicato i dati relativi ai consumi di settembre 2020 che risultano risaliti e in linea con i consumi del 2019. È stata inoltre rilasciata una app che permette di monitorare l’andamento dell’energia elettrica nazionale giorno per giorno e analizzare il tipo di energia utilizzato.
[Foto in evidenza by Matt Seymour on Unsplash]
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