Mentre eravamo alle prese con la raccolta di un po’ di materiale per creare il prossimo articolo siamo incappati in un titolo del Corriere della Sera del 2019 che ha attirato la nostra attenzione: “Il test di intelligenza più veloce al mondo: solo 3 domande. Mettetevi alla prova”. Come resistere a cercare su Google qualche informazione in più? Tra il 2018 e il 2019 il test in questione è stato ripreso da varie testate online: con una semplice ricerca troverete che anche Focus dedica un articolo alle 3 rapide domande per “misurare la tua intelligenza”.
Come ricorderà chi ha seguito la prima puntata del corso Fisica per i cittadini (per chi non l’avesse vista il link è qui), l’intelligenza è una di quelle “cose” non misurabili allo stesso modo di una grandezza fisica. Per dare una misura dell’intelligenza occorre utilizzare strumenti standard, come il test del QI, analizzati da soggetti esperti. Non è certo sufficiente provare da soli a rispondere a 3 domande online!
Ma quindi, di che test siamo parlando? Purtroppo i motori di ricerca restituiscono in lingua italiana ben poche informazioni su questo tema.
Provando ad individuare “l’origine” del rinato interesse verso questo test, creato nel 2005, abbiamo trovato però l’articolo originale, scritto da Shane Frederick, autore del test.
Frederick è considerato il padre del “Test della riflessione cognitiva”, volto, secondo gli intenti dell’autore, a valutare le abilità cognitive dei soggetti testati verificando la loro capacità a non prendere per buona la risposta più intuitiva ai problemi e a cercare invece la soluzione corretta. Frederick provò anche a correlare i risultati ottenuti dal test con i risultati dei test utilizzati negli USA per misurare specifiche capacità degli studenti, ma non presenta il suo test come una misura dell’intelligenza.
Da allora il test è stato ripetuto in molti esperimenti ed è stato osservato che, per come è costruito, contiene un bias di genere (i maschi rispondono più correttamente delle femmine alle domande presentate, aspetto che richiede di strutturare il campione appositamente), fornisce risultati diversi a seconda di quando viene somministrato e fornisce risultati molto diversi se i soggetti testati sono o no studenti. 1
Le domande predisposte da Frederick, volte a misurare la “riflessione cognitiva”, intesa come la capacità di resistere alla prima risposta che ci viene in mente, nel tempo hanno dimostrato di essere predittive rispetto a molti risultati e riflettere, almeno in una certa misura, una propensione o disponibilità a pensare in modo analitico. Ma “la propensione a pensare in modo analitico non gioca un ruolo importante in tutte (o nella maggior parte) le decisioni che le persone prendono nella loro vita quotidiana.” 4
Insomma, non è sufficiente a quanto pare rispondere alle 3 domande del test per prevedere come ci porremo davanti a decisioni future.
Non sappiamo come mai nell’agosto del 2018 e poi del 2019 alcuni media italiani abbiano ripreso un test uscito così tanti anni fa, ma quel che è utile sapere è che sapere o meno rispondere alle domande del test non misura la nostra intelligenza.
Quali sono le domande del CRT (Cognitive Reflection Test)?
Per curiosità ecco qui le domande riportate dai vari media, riprese dalle pubblicazioni sull’argomento. Tra i ricercatori è stato osservato che per risolvere questo tipo di problemi non è necessario soltanto riflettervi su prima di dare una risposta, ma occorre anche avere qualche nozione matematica 5. Non si tratta quindi di essere più o meno “istintivi”, ma sono domande che richiedono anche un po’ di abitudine al calcolo, aspetto che chiama in causa ulteriori livelli di complessità.
Vi proponiamo quindi le domande del test solo per spingervi a fare qualche calcolo…
Le domande di Shane Frederick (2005)
- Una mazza da baseball e una palla costano 1,10$. La mazza costa 1$ in più della palla. Quanto costa la palla?
- Se 5 macchine impiegano 5 minuti per costruire 5 dispositivi, quanto impiegano 100 macchine a costruire 100 dispositivi?
- In un lago c’è una macchia di ninfee. Ogni giorno, le dimensioni della macchia raddoppiano. Se occorrono 48 giorni affinché la macchia ricopra l’intero lago, quanto tempo impiega la macchia a coprire metà del lago?
Le domande di Toplak et al. (2013) 3
Maggie Toplak e il suo gruppo di ricerca svilupparono nel 2013 domande alternative a quelle di Frederick perché ritenevano che queste potessero essere ormai note anche agli studenti sottoposti al test.
Se John riesce a bere un barile d’acqua in 6 giorni e Mary in 12, quanti giorni impiegheranno per bere 1 barile d’acqua insieme?
- Jerry ha ricevuto una valutazione che è sia il 15° voto più alto della classe, sia il 15° voto più basso della classe. Quanti studenti ci sono nella classe?
Un uomo acquista un maiale per 60$, lo vende per 70$, lo ricompra per 80$ e lo rivende per 90$. Quanti soldi ha guadagnato?
- Simon decide di investire 8.000$ nel mercato azionario all’inizio del 2008. Sei mesi dopo, il 17 luglio, le azioni che ha acquistato calano del 50%. Fortunatamente per Simon dal 17 luglio al 17 ottobre, le azioni crescono del 75%. A questo punto Simon: a) ha pareggiato nel mercato azionario b) è più avanti di quando ha iniziato c) ha perso soldi?
Conclusioni
I titoli acchiappa click non riguardano solo pettegolezzi e storie amorose. Anche il giornali di cui ci fidiamo di più finiscono col pubblicare informazioni poco corrette, anche in ambito scientifico. A volte aguzzare la mente e utilizzare qualche piccola nozione raccolta strada facendo può rivelarsi però utile!
In questo caso ad allertare la nostra attenzione è stata una definizione scorretta di misura e l’idea che si possa misurare l’intelligenza. Approfondendo abbiamo capito che non solo c’è chi spaccia per test d’intelligenza un test nato per altro scopo, ma anche che si tratta di una questione più complessa di quanto possa apparire.
Note bibliografiche
1 Brañas-Garza, Pablo, et al. «Cognitive reflection test: Whom, how, when». Journal of Behavioral and Experimental Economics, vol. 82, 2019, pag. 101455, doi:https://doi.org/10.1016/j.socec.2019.101455.
2,3 Maggie E. Toplak, Richard F. West & Keith E. Stanovich (2014) Assessing miserly information processing: An expansion of the Cognitive Reflection Test, Thinking & Reasoning, 20:2, 147-168, DOI: 10.1080/13546783.2013.844729
4Pennycook, Gordon, e Robert M. Ross. «Commentary: Cognitive reflection vs. calculation in decision making». Frontiers in Psychology, vol. 7, 2016, pag. 9, doi:10.3389/fpsyg.2016.00009.
5Sinayev, Aleksandr, e Ellen Peters. «Cognitive reflection vs. calculation in decision making». Frontiers in Psychology, vol. 6, 2015, pag. 532, doi:10.3389/fpsyg.2015.00532.
[Photo by Jesse Martini on Unsplash]
Scrivi un commento