Istogrammi, grafici lineari, grafici a torta, infografiche complesse… quotidianamente possiamo trovare nei giornali, in televisioni, nelle pubblicazioni delle istituzioni, nei libri grafici destinati a riassumerci in poche schede realtà complicate.
Non sempre però è facile capire cosa i grafici rappresentano. A volte è insufficiente la descrizione a corredo del grafico, altre ascisse e ordinate non sono etichettate in maniera esplicita. Siamo sempre di più chiamati a guardare ai grafici con attenzione, come abbiamo visto nella quarta lezione del corso Fisica per i Cittadini.
In questa pagina proveremo a raccogliere alcuni esempi, provando a definire il perimetro di osservazione attorno al tema Coronavirus.
I grafici di Google Trends: pizza e Coronavirus
Google Trends è uno strumento di Google che permette di avere una panoramica rispetto alle ricerche che si fanno utilizzando il motore di ricerca Google. Questi grafici sono sempre di più utilizzati da ricercatori, articolisti ed opinionisti per capire i trend in un determinato momento. Ma come vanno letti?
Il grafico in Figura 1 ci restituisce l’interesse nel tempo attorno al termine di ricerca “pizza” in un intervallo tra il 3 gennaio e il 3 aprile 2020. Mentre l’asse delle ascisse è chiaramente legato al tempo, l’asse delle ordinate è meno intuitivo: cosa rappresenta?
Per capirlo occorre andare a leggere la descrizione proposta da Google:
” Il valore 100 indica la maggiore frequenza di ricerca del termine, 50 indica la metà delle ricerche. Un punteggio pari a 0, invece, indica che non sono stati rilevati dati sufficienti per il termine.”
Il termine 100 non indica quindi che per una specifica data il numero delle ricerche che hanno riguardato la parola pizza è stato pari a 100, ma solo quando, rispetto al periodo indicato, il termine ha raggiunto il valore massimo di ricerca.
Non si tratta quindi di un valore assoluto.
In Figura 2 abbiamo provato a confrontare il trend di ricerca del termine “pizza” con il trend di ricerca della parola “Coronavirus”. A confronto di quanto appena detto ecco che la curva della parola pizza appare del tutto schiacciata rispetto alle ricerche legate al termine Coronavirus. L’asse verticale delle ordinate mantiene però sempre la stessa scala.
Se ci fossimo soffermati solo su Figura 1 avremmo potuto pensare alle ricerche legate alla pizza come nuovo trend di interesse prevalente per l’Italia. È invece, coerentemente alla situazione che stiamo attraversando, il termine Coronavirus a dominare l’interesse.
Grafici e Coronavirus
La diffusione del Coronavirus è monitorata quotidianamente e molti sono i canali istituzionali o meno che diffondono rappresentazioni grafiche per far comprendere l’andamento dei contagi.
Letture non immediate
In Figura 3 riportiamo una tipologia di grafico utilizzata nella comunicazione della Regione Piemonte per descrivere gli incrementi di casi di Coronavirus in regione.
In questo caso senza il titolo sarebbe difficile comprendere che cosa rappresentano i valori percentuali: le percentuali infatti sono sempre calcolate rispetto ad un valore assoluto che qui non è espressamente indicato. È un grafico che per la sua forma discendente permette, meglio forse di altre rappresentazioni grafiche, a indicare un rallentamento dei contagi, ma l’utilizzo di valori in percentuale non lo rende immediato.
Grafici e web: quando il dato richiede l’interazione con l’utente
Oggi molte piattaforme permettono di creare grafici ricchi di informazioni o dashboard complesse online. Per riuscire a leggerle nel modo corretto e capire cosa esattamente vogliono rappresentare è importante però operare attivamente su di esse.
È il caso ad esempio delle mappe sulla diffusione del contagio messe a disposizione dalla Provincia di Trento in Figura 4. Apparentemente sembrano non contenere informazioni chiare, ma è sufficiente puntare sul comune desiderato e al lettore si mostra una scheda con tutti i dati del singolo territorio. Cliccando sull’immagine qui sotto si aprirà la mappa navigabile.
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