Nel corso della quarta lezione del corso Fisica dei cittadini il prof Magnea ha proposto alcuni esempi che sottolineano le principali attenzioni che occorre avere osservando i grafici.

Nei grafici lineari, quelli che solitamente si usano per rappresentare con una linea che congiunge più punti le variazioni in un dato periodo di tempo di un dato, è piuttosto comune che, per evidenziare le variazioni del dato, l’asse delle ordinate non parta da 0.

Il risultato è che variazioni piccole possono apparire piuttosto importanti. Nel Grafico 1 abbiamo ad esempio riprodotto un’immagine contenuta all’interno di un documento parlamentare di qualche anno fa disponibile online.

Ricostruzione di un Grafico sulle quote dell'economia sommersa rispetto al PIL in Italia - Anni 2000-2006

Grafico 1: Ricostruzione di un grafico riportato in un documento parlamentare della Camera dei Deputati (L’indagine conoscitiva sull’utilizzo dell’anagrafe tributaria nel contrasto all’evasione fiscale)

Come sembra diverso dal Grafico 2 riportato qui sotto! Eppure i numeri sono esattamente gli stessi: l’unica differenza è che nel Grafico 1 l’asse delle ordinate parte da 15, nel Grafico 2 parte da 0.

Grafico lineare con gli stessi dati di Grafico 1, ma con origine dell'asse delle ordinate posta a 0

Grafico 2: Il grafico lineare qui rappresentato riprende i dati del Grafico 1, ma cambia il valore dell’asse delle ordinate

Le variazioni nel tempo del Grafico 2 appaiono molto meno rilevanti che nel Grafico 1, eppure registrano sempre la medesima variazione.

Anche grafici lineari apparentemente semplici rivelano quindi particolarità grafiche che è bene tener presenti, tanto più nella lettura dei giornali.

Grafici e quotidiani

Le redazioni dei quotidiani italiani negli anni si sono dotate di un numero crescente di strumenti per raccontare attraverso rappresentazioni grafiche i dati contenuti nelle notizie. Questo ha portato ad avere grafici sempre più precisi e infografiche sempre più complesse.

Questo non basta però ad abbassare l’attenzione in quel che si trova ad accompagnare le notizie. Nei giornali cartacei, ma anche nelle pagine digitali dei quotidiani, ancora oggi si fa spesso ricorso all’uso di grafici lineari talvolta tendenti all’esaltazione del dato.

Nel grafico di Fig.1 che illustra il trend dei livelli di Pm10 a Torino, occorre ad esempio tenere in considerazione che la base del grafico indicata nelle ordinate è 10, non zero. Uno sguardo poco attento potrebbe pensare che la curva arancione raggiunga livelli minimi vicini allo 0, ma non è così. Poco immediata è anche la rappresentazione grafica della qualità dell’acqua: i livelli di soglia e quelli rilevati a Torino sono rappresentati da cifre e barre colorate. Ma le barre colorate hanno tutte la stessa dimensione, dando l’impressione, ad un primo sguardo, che i 2 valori si equivalgano.

Grafico sulla qualità dell'aria e dell'acqua pubblicato dal Corriere della Sera 6/3/2020

Fig. 1: Grafico sulla qualità dell’aria e dell’acqua pubblicato dal Corriere della Sera il 6/3/2020

Alcuni esempi di grafici nella pagine economiche dei quotidiani

Sono le pagine di economia e finanza quelle dove è più probabile incontrare grafici che, a volte per ragioni di sintesi, a volte nella tendenza a voler evidenziare gli sbalzi dei listini, tendono a contrarre l’asse delle ordinate.

Nel grafico in Fig.2 ad esempio il primo valore riportato nell’asse delle ordinate è 3, seguito da 4. Ma da quale valore parte l’asse? E la retta superiore al valore 4 a che cifra fa riferimento?

Grafico Corriere della Sera 16 febbraio 2013

Fig. 2 Il grafico in figura vuole rappresentare la variazione del valore delle azioni di Finmeccanica in un dato periodo di tempo  [Fonte: Corriere della Sera 16 febbraio 2013]

A questi grafici è assegnata solitamente una natura autoesplicativa. Hanno cioè il compito di condensare informazioni che non trovano sempre spazio nel testo degli articoli a cui sono accompagnati. Questo non aiuta a migliorarne la lettura.

In Fig.3 riportiamo come appare la dashboard che regista l’andamento dell’indice FTSE MIB sulla pagina Economia e Finanza del sito di un altro quotidiano, la Repubblica. Anche in questo caso occorre tenere in considerazione che il grafico non parte da zero, ma da 16.500 e la forbice che visualizza va da circa 16.800 a 16.500.

Screenshot della pagina Economia & Finanza de la Repubblica

Fig. 3: La Dashboard dell’indice FTSE MIB della pagina Economia & Finanza del La Repubblica [Fonte: la Repubblica]

Attenzione quindi a guardare con attenzione gli intervalli che si vedono rappresentati! Una variazione può apparire molto importante se evidenziata attraverso grafici che ne identificano uno specifico intervallo.