In che modo scienza e politica si incontrano oggi nel dibattito pubblico? Nel corso della dodicesima lezione del corso Fisica per i cittadini tra le sollecitazioni messe sul tavolo dal professor Giuseppe Tipaldo sono emerse due espressioni utili a definire i piani in cui si intersecano dibattito politico e scientifico nei media.

Si è parlato infatti di scientizzazione della politica e politicizzazione mediatica della scienza, 2 argomenti utili a leggere anche alcune dinamiche a cui assistiamo oggi osservando il dibattito relativo al presente e al futuro della società ai tempi del COVID-19.

Scientizzazione della politica

Tipaldo definisce la scientizzazione della politica come

il tentativo da parte della politica di annullare il dibattito e il conflitto democratici sulle issues di pubblica rilevanza, ricorrendo alla scienza e all’expertise come vati forieri di Verità, risucchiati – spesso loro malgrado – in strategie retoriche finalizzate all’oggettivazione di un interesse di parte per mezzo della quantificazione. In altri termini, si ricorre al registro comunicativo proprio della ricerca scientifica e alle forme espressive che maggiormente le appartengono (numeri, grandezze, percentuali, statistiche, tabelle e grafici), per elevare a certezze idee e proposte che sarebbe legittimo ascrivere al rango di mere opinioni. (Giuseppe Tipaldo, “La società della pseudoscienza“, Il Mulino editore, p.67)

Si tratta cioè di casi in cui ci si appella alla scienza per giustificare scelte che attengono alla gestione della vita pubblica, ossia aspetti di natura prettamente politica.

La pandemia che ha attraversato l’Italia e che ancora insiste su molti paesi del mondo è stata per certi aspetti un caso di scientizzazione della politica. Infatti numeri, tabelle e comitati scientifici sono stati utilizzati per giustificare scelte politiche difformi non soltanto, a livello europeo, tra singoli Paesi, ma anche, guardando all’Italia, tra singole regioni, nella necessità politica di far convivere esigenze economiche e sociali.

Il parere di singoli scienziati è stato anche utilizzato nelle dinamiche di dialettica politica tra maggioranza e opposizione.

La politicizzazione mediatica della scienza

Con l’espressione politicizzazione mediatica della scienza si fa invece riferimento

all’appropriazione da parte dell’expertise di spazi mediatici la cui gestione in passato era esercizio esclusivo del rapporto media-politica.

La prima metà del 2020 ha visto l’acutizzarsi della presenza di medici, virologi, infettivologi, epidemiologi in televisione, ospiti di programmi solitamente occupati dai politici.

Le discussioni interne alla comunità scientifica si sono riversate sul piano dei media, portando allo svilupparsi di tifoserie opposte che hanno reso ancora più interessanti agli schermi televisivi e i quotidiani le opinioni di medici e scienziati.

Le opinioni di medici e ricercatori sono servite a rafforzare le decisioni politiche relative alle misure di contenimento del virus o in alcuni casi per metterle in discussione. Un caso fra tanti è la recente intervista condotta durante la trasmissione televisiva In Onda al professor Alberto Zangrillo, anestesista, che sul tema Coronavirus e misure di contenimento relative si è espresso anche rispetto al futuro economico dell’Italia.

A favorire la politicizzazione mediatica della scienza è stata infatti l’abitudine ad interrogare su ampie sfere di tematiche persone esperte in campi specifici. Questo processo, definito come infiltrazione disciplinare, ha reso

alcuni esperti particolarmente “mediagenici” a trasformarsi in compendi enciclopedici costantemente a disposizione dei mezzi d’informazione e del loro pubblico per essere interrogati circa pressoché qualsiasi argomento mostri una minima parvenza di tecnoscientificità (G.Tipaldo, p.70)

Come riportato nel video dell’ultima lezione del corso Fisica per i Cittadini, il caso del dottor Umberto Veronesi, invitato nel 2008 ad esprimersi sul tema degli inceneritori durante una puntata di Che tempo che fa, rappresenta un caso di infiltrazione in una disciplina di cui l’esperto chiamato ad esprimersi non possiede le dovute competenze.

Quali altri esempi di scientizzazione delle policy e politicizzazione mediatica della scienza avete intravisto in questi mesi? Scriveteci a sci4dem@unito.it!

 

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