Perché i liquori, come le biomasse, sono radioattivi, mentre altre fonti energetiche non lo sono?
Il vino e, in generale, i superalcolici, contengono alcol etilico. L’alcol etilico può essere prodotto dalla fermentazione degli zuccheri e derivare quindi da frutta, cereali o altre piante, ma può anche essere prodotto in maniera sintetica e derivare dal petrolio.
Negli Stati Uniti, così come in Italia, è vietato utilizzare a scopo alimentare l’alcol etilico ottenuto dal petrolio. Ma cosa distingue le due tipologie di alcol, altrimenti non distinguibili attraverso il gusto?
L’alcol etilico prodotto dalle piante è sempre radioattivo. L’alcol etilico ottenuto dal petrolio no.
Questo accade perché il Carbonio-14, un isotopo radioattivo presente in natura e prodotto dai raggi cosmici che interagiscono con le molecole dell’atmosfera, è assorbito dalle piante e vi rimane. Il corpo umano di conseguenza lo ingerisce ed è pertanto presente anche all’interno del nostro organismo.
Ma il Carbonio-14 impiega circa 5730 anni a decadere ed è pertanto assente dalle fonti fossili come il petrolio, formatesi oltre 100.000 anni fa.
Il risultato è che vino o liquori privi di Carbonio-14 non possono essere di origine “naturale”. Ecco quindi che per essere messi in commercio per il consumo alimentare vini e liquori devono essere radioattivi!
Curiosità
Altri due isotopi del Carbonio, il Carbonio-12 e il Carbonio-13, non radioattivi, si possono utilizzare, analizzando l’etanolo, per capire quanto zucchero (zucchero di canna o l’isoglucosio del mais) è stato aggiunto al mosto d’uva e capire quindi se sono state rispettate le normative in materia.
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